DON ENRICO FINOTTI
La celebrazione liturgica è intesa come segno visibile della presenza e dell’azione efficace ed invisibile di Cristo nella potenza dello Spirito: la liturgia è vista e spiegata dai Padri come storia della salvezza in atto, qui ed ora. Per questo san Leone Magno afferma:
Ciò che era visibile nel nostro Salvatore è passato nei suoi misteri[1]
La successiva storia della Chiesa sarà sempre in linea con tale impostazione pur con accentuazioni diverse.
Uno sviluppo di assoluta importanza è quello offerto dalla teologia scolastico-medioevale. San Tommaso D’Aquino pone il principio dell’accesso all’ente a partire dal creato, percepito dai sensi. E’ nota la sua definizione del concetto di verità:
« Veritas: Adaequatio intellectus ad rem. Adaequatio rei ad intellectum. Adaequatio intellectus et rei. » « Verità: Adeguamento dell’intelletto alla cosa. Adeguamento della cosa all’intelletto. Adeguamento dell’intelletto e della cosa»[2].